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lunedì 14 ottobre 2013

Lazzaro, vieni fuori - Andrea G. Pinketts (1992)

"Il freddo salubre combatteva per prevalere sul mio organismo tenacemente difeso da quattro grappe. Non riuscivo a capire se io stessi sfilando per Bellamonte, o se Bellamonte stesse sfilando per me. Anche la panetteria, arroccata in una casa colonica ristrutturata, era chiusa. Me ne dispiacque. Avrei voluto riassaggiare i krapfen miracolosi, per verificare se fossero sempre gli stessi di dieci anni prima. La legge del ricordo è sentimentale: un krapfen di dieci anni prima ha fragranze inimmaginabili, mentre un krapfen del giorno prima ha la crema andata a male."
Lazzaro Santandrea

TRAMA
Lazzaro Santandrea è un trentenne che è arrivato a quel momento della vita in cui deve decidere cosa intende fare da grande.
Ha svolto i più svariati mestieri senza riuscire a trovare quello che facesse davvero per lui ed ora, in preda ad una piccola crisi esistenziale, parte da Milano alla volta del paesino di Bellamonte in provincia di Trento, il luogo dove da ragazzo era solito passare le estati.
Appena arrivato, fa subito la conoscenza con pittoreschi personaggi del posto ed apprende che, proprio a Bellamonte, qualche mese prima si è consumato un delitto terribile ed ancora insoluto ai danni di un bambino di soli cinque anni.
Spinto da un'incontenibile inclinazione per il mistero e ad una straordinaria capacità nel mettersi nei guai, il nostro (anti) eroe cercherà di fare luce su questo barbaro crimine trasformandosi in un "detective per forza", destreggiandosi tra nani illusionisti, giganti e graziose bellezze locali, sullo sfondo delle montagne trentine, un oasi di pace e di paesaggi da sogno. 
Almeno in apparenza...

RECENSIONE
Esordio folgorante dell'istrionico Andrea G. Pinketts, nonchè del suo amato alter ego Lazzaro Santandrea. Questo è, ve lo dico subito così ci togliamo il pensiero, un libro meraviglioso.
Lo lessi tanti anni fa (una quindicina per l'esattezza) e rimasi letteralmente sbalordito dallo stile brillante e travolgente di Pinketts, in più ero piacevolmente sorpreso del fatto che in Italia potesse esserci uno scrittore del genere.
Lazzaro, vieni fuori non è un romanzo noir come gli altri, questo è qualcosa di completamente diverso. Pinketts possiede un talento innato per la scrittura, ama i giochi di parole, ribalta i luoghi comuni, rimodella a suo piacimento le frasi fatte, capovolge i proverbi e sa anche estrarre dal suo cilindro dei personaggi davvero indimenticabili. E poi c'è la storia, già... la storia. 
La trama non è che sia particolarmente complessa, anzi si sviluppa in modo piuttosto semplice, eppure non dà assolutamente l'impressione di essere qualcosa di già letto, forse anche perchè il lettore è talmente rapito da questo tsunami narrativo che quasi non ci fa nemmeno caso, ciononostante riesce a stupire con un finale del tutto inaspettato.
É un modo di scrivere che probabilmente non piacerà a tutti, in quanto a volte (volutamente?) eccessivo, ma che di sicuro non lascia indifferenti. Pinketts è come un pinta di stout, corposa e carica di gusto, ma che a qualcuno potrebbe risultare troppo strong. Insomma, roba per chi ama i sapori forti, mi verrebbe da dire.

 BF

Nella nostra libreria:
Andrea G. Pinketts
Lazzaro, vieni fuori
ed. Universale Economica Feltrinelli
170 pag.





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