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martedì 22 ottobre 2013

Immagino tu sia già andato in buca - Irvine Welsh (2013)

"DEX: Vaffanculo! Non vi conosco, bastardi!
 DOCKSEY: Oh cazzo, sta ancora giocando. Sta ancora facendo finta di non conoscermi. Che stronzo maleducato, eh Jinks?
JINKS: Quello è il problema, con un sacco di gente carina. Pensano di poter trattare il resto del mondo come se non valesse niente. E fai bene, Dex. O almeno, di solito fai bene. Ma non questa volta."
Dex, Docksey e Jinks

TRAMA
Jinks e Docksey sono due piccoli delinquentelli di mezza tacca che decidono di rapire "il pezzo grosso" della malavita Dex e di incatenarlo all'interno di uno studio di registrazione in disuso.
Qui Dex viene sottoposto prima ad una specie di strano interrogatorio, poi brutalmente torturato fisicamente e psicologicamente dai due compari che sembrano nutrire verso di lui un odio feroce. 
Lo studio è insonorizzato, quindi nessuno può sentire le urla di dolore del prigioniero e pertanto i due complici possono sbizzarrirsi come vogliono. Ma perchè tutto ciò? Il rapito è una persona importante nel suo giro, se i due vengono scoperti rischiano di fare qualcosa di più di una brutta fine. E perchè Jinks in particolare, che sembra accusare alcuni misteriosi "sintomi", si dedica con maggiore crudeltà a queste pratiche con sadico divertimento?
Nel frattempo Laney, la ragazza di Dex, lo sta aspettando in un appartamento ma, non vedendolo tornare, inizia a preoccuparsi. A questo punto interviene Docksey che, spacciandosi per un uomo fidato del boss, la tranquillizza e ne soddisfa alcune piccole necessità per guadagnarne la fiducia, con lo scopo poi di vendicarsi di Dex sfogandosi sessualmente su di lei. Ma c'è un inconveniente: Docksey si innamora di Laney ed a questo punto gli eventi prendono una piega totalmente imprevista...

RECENSIONE
Copione teatrale che Welsh ha scritto per la pièce andata in scena per la prima volta a Leeds nel febbraio 1998 e pubblicato solo recentemente, Immagino tu sia già andato in buca è una brutale storia di vendetta e di violenza, che raggiunge il suo culmine in un finale a dir poco tragico.
Il testo è piuttosto crudo e selvaggio, e per ciò non raccomandabile a tutti, ma se avete già avuto a che fare con lo scrittore scozzese, forse avete più di un'idea di cosa aspettarvi. Welsh si sa, ama ribaltare i ruoli, e mai come in questo caso forse si può parlare di legge del contrappasso,  il tutto reso ancora più allucinato dal caustico umorismo sempre presente e che in molti apprezzeranno sicuramente. La trama fila via spedita e si legge in fretta, un testo non particolarmente impegnativo ma, per gli aspetti descritti prima, non certo spensierato
Da segnalare poi, un'interessante postfazione a cura dello stesso Welsh che, oltre a raccontare la genesi dell'opera, spiega anche qual'è il suo rapporto con il teatro e in genere con le altre forme di scrittura per lui meno usuali.
Se siete ancora digiuni dell'autore edimburghese, mi permetto infine di consigliarvi di cominciare leggendo prima altri libri molto più rilevanti, se invece ne siete fan di lunga data non perdetevi questa ulteriore chicca da aggiungere alla vostra libreria.

BF


Nella nostra libreria:
Irvine Welsh
Immagino tu sia già andato in buca (You'll Have Had Your Hole)
ed. Transeuropa Edizioni
142 pag.
traduzione di Vanni Santoni



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