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domenica 8 dicembre 2013

Pian della Tortilla - John Steinbeck (1935)

"Questa è la storia di Danny, degli amici di Danny e della casa di Danny. È la storia di come queste tre cose diventarono una sola."
John Steinbeck

TRAMA
Danny ed il suo amico Pilon sono due paisanos, ovvero quelli che vengono considerati i discendenti dei veri californiani, che nelle vene hanno sangue messicano, spagnolo, indio e caucasico, che vivono sul Pian della Tortilla, appena sopra Monterey, California. Disoccupati e senza una dimora, dopo aver partecipato alla Grande Guerra scoprono che il Viejo, il nonno di Danny, è morto, lasciandogli in eredità le sue due case.
In principio i due amigos occupano ciascuno una delle due abitazioni, e Pilon diventa affittuario di Danny, pur non versandogli mai la pigione. Ma questo rapporto rischia di minare l'amicizia dei due, che nel frattempo, con l'arrivo di Pablo e Gesù Maria, sono diventati quattro; e così quando la casa più piccola dove abitano i tre coinquilini per un incidente prende fuoco, Danny ne è sollevato, e così ospita i compagni di sbronze nella propria casa senza chiedere loro alcunché, con l'unico vincolo che l'unico letto dell'abitazione è suo per diritto.
Come se non bastasse, all'allegro quartetto ben presto si aggiungono il Pirata con i suoi cinque cani e Joe Portoghese il Grande.
Una casa, sei bocche (undici, se si contano i cani) da sfamare, e nemmeno un soldo. Ma state tranquilli: un gallone di vino da Torrelli in qualche modo lo si rimedia sempre.

RECENSIONE
Sebbene sia stato scritto appena due anni prima di Uomini e topi, Pian della Tortilla, pur avendo come protagonisti dei disoccupati proprio come George e Lennie ha un'impronta decisamente più goliardica e comica.
La filosofia dei protagonisti non è infatti quella che li spinge a cercare di darsi da fare per cercare di ottenere uno status sociale più elevato, anzi: lo stesso Danny soffre del miglioramento ottenuto con l'eredità delle due case, e pensa che prima, quando non aveva beni di cui preoccuparsi, era più libero. Al contrario i paisanos vivono alla giornata, rubacchiando e studiando espedienti per procurarsi la loro fonte di sostentamento primaria, il vinaccio venduto da Torrelli, e mentre lo bevono la sera narrano vicende capitate loro o di cui hanno sentito parlare, creando una storia nella storia.
Più volte mi è capitato, nelle poche ore occorse per divorare questo romanzo, di dovermi fermare in preda ad un attacco di ilarità. Pure, non si tratta solamente di un romanzo comico, perché è comunque permeato da un'essenza dolceamara. Anzi, se dovessi classificarlo non lo metterei tra le commedia, bensì tra i libri drammatici.
Lo stesso Steinbeck, dopo aver pubblicato il romanzo, se ne pentì, poiché pensava di aver "sottomesso al contatto degradante della gente perbene questi bravi esseri fatti di allegria e di bontà". Personalmente credo davvero che molte delle vicende narrate siano realmente accadute, come sostiene l'autore. Ma, me ne perdoni il buon Steinbeck, a volte non si può proprio evitare di ridere delle rocambolesche avventure di Danny e dei suoi amici.


BW

Nella nostra libreria:
John Steinbeck
Pian della Tortilla (Tortilla Flat)
ed. Garzanti
219 pag.
traduzione di Elio Vittorini

 

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