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venerdì 28 marzo 2014

Dal libro al film: Non è un paese per vecchi - Cormac McCarthy (2005)

"Un tempo dicevo che quelli con cui avevamo a che fare erano sempre gli stessi. Gli stessi con cui aveva a che fare mio nonno. Ai suoi tempi rubavano il bestiame. Oggi spacciano la droga. Ma adesso forse non è più vero... Mi sa che gente così non l'abbiamo mai vista prima d'ora. Gente di questo tipo. Non so neanche cosa bisognerebbe fare con loro. Se uno li ammazzasse tutti, toccherebbe costruire una dépendance dell'inferno."
Ed Tom Bell


IL LIBRO
Texas, 1980. Llewelyn Moss, saldatore e reduce dal Vietnam, è a caccia di antilopi nei pressi del Rio Grande, ai confini con il Messico.
Così facendo, si ritrova casualmente su quella che sembra essere la scena di una violenta sparatoria tra trafficanti di droga: jeep crivellate di colpi, cadaveri sul terreno ed una grande partita di eroina sul retro di un pick-up.
Al volante del mezzo, c'è un messicano ferito in modo molto grave che chiede a Llewelyn di portargli dell'acqua ma questi, dopo avergli detto che non ne ha, parte alla ricerca del probabile ultimo sopravvissuto; colui che, in teoria, dovrebbe essere fuggito con il denaro.
Lo trova infatti poco più avanti, morto e con una cartella tra le gambe contenente svariati mazzetti di banconote.
Non credendo ad un simile colpo di fortuna, Llewelyn prende il malloppo (circa due milioni di dollari) e si allontana in tutta fretta da quel luogo pericolosissimo.
Durante la notte però, colto da un forte senso di colpa, decide di tornare sul posto per soccorrere l'uomo ferito. 
Ma quando Moss giunge in prossimità del luogo del misfatto con l'acqua per il messicano, trova quest'ultimo freddato da un colpo in fronte. A questo punto si rende conto di essere in grave pericolo e cerca di ritornare in fretta al proprio veicolo per fuggire al più presto.
Ma la fortuna, che aveva servito a Llewelyn un'occasione d'oro per cambiare vita, si riprende tutto con gli interessi quando l'uomo nota che un altro fuoristrada spunta improvvisamente da un'altura proprio di fianco al suo pick-up, che viene accuratamente passato al setaccio da due loschi figuri. 
Llewelyn quindi, maledicendosi per la propria stupidità, si vede costretto a scappare a piedi dalla parte opposta, ma viene visto dagli occupanti della jeep che lo inseguono sparandogli addosso.
Pur essendo ferito ad una spalla, riesce ugualmente a far perdere le proprie tracce e a fare ritorno alla roulotte che divide con la giovane moglie Carla Jean. Senza scendere nei particolari Moss la avverte che una forte minaccia incombe su di loro e la convince a rifugiarsi dalla madre in una anonima cittadina del Texas occidentale.
Separatosi dalla consorte, il reduce del Vietnam recupera la cartella con i soldi e, consapevole di essere braccato da gente senza scrupoli che grazie al numero di targa del suo veicolo abbandonato ormai sa tutto di lui, si lancia in un disperato tentativo di fuga.
Nel frattempo, anche l'anziano sceriffo della contea Ed Tom Bell, ormai prossimo alla pensione e uomo regolato da profondi valori e da un solido codice d'onore ormai sorpassato, ha raggiunto la scena del massacro iniziale e riconosciuto il mezzo del suo concittadino.
Ma non è finita. Un pericolo ben più terrificante incombe di fatto su Llewelyn: un sicario psicopatico e terribilmente letale di nome Chigurh che, armato di una micidiale arma ad aria compressa, si è lanciato anch'egli alla caccia del bottino scomparso, lasciando dietro di sè una lunga scia di sangue.
Lo sceriffo così, avendo realizzato in che razza di guaio si sia cacciato il fuggitivo, tenta di rintracciarlo in una folle corsa contro il tempo, sperando di riuscire a trovarlo prima dei trafficanti. E soprattutto, prima di Anton Chigurh.

 
IL FILM
Poco dopo l'uscita del libro, il noto produttore Scott Rudin rimase talmente folgorato dal romanzo di McCarthy che ne comprò immediatamente i diritti per farne al più presto un film. 
Contattò così i fratelli Coen, i quali nel frattempo stavano lavorando su di un altro progetto ma che, una volta interpellati, si dimostrarono fin da subito molto entusiasti, tanto da riuscire a realizzare una sceneggiatura in brevissimo tempo.





Non è un paese per vecchi venne quindi girato nella primavera-estate del 2007 ed uscì in anteprima il 9 novembre dello stesso anno, suscitando fin dall'inizio buone impressioni negli addetti ai lavori.
Ma è nella Notte degli Oscar 2008 che il film fece il botto, guadagnandosi quattro statuette tra le più importanti (miglior film, miglior regia, miglior attore non protagonista, miglior sceneggiatura non originale) su otto nomination complessive, ed ottenendo grandi consensi da parte della critica.
Totalmente fedele al romanzo, l'adattamento cinematografico di Ethan e Joel Coen colpisce incredibilmente per come riesce a trasporre benissimo il messaggio che costituisce l'ossatura portante dell'opera.
La storia infatti, vista attraverso gli occhi dello sceriffo Ed Tom Bell (interpretato da un magnifico Tommy Lee Jones), ci presenta un uomo, lo sceriffo appunto, ancora legato ad un passato in cui anche i criminali, pur essendo tali, avevano comunque un qualche principio morale, ma che si sta accorgendo del drastico cambiamento che sta avvenendo nella società, sempre più violenta e brutale.
Un forte senso di inadeguatezza e di disagio  traspare così dalle amare riflessioni dell'anziano tutore dell'ordine il quale, non riconoscendosi più in questo sistema, è sempre più deciso ad abbandonare l'incarico. 
Ed ecco così che il titolo, assai esplicativo, riassume in maniera efficacissima questo stato d'animo: i tempi stanno cambiando, ed in peggio. Non ci sono più i fuorilegge di una volta, sta facendo sempre più la sua comparsa un'altra specie di malviventi, del tutto spietata e sconosciuta. Di conseguenza bisogna lasciare spazio ad una nuova tipologia di guardiani della legge perchè questo Non è un paese per vecchi.
Vero e proprio western ambientato in epoca moderna, Non è un paese per vecchi ha il proprio punto di forza nell'intreccio tra i personaggi, diversissimi tra loro ma uniti da un destino beffardo, e che costituiscono i vertici di un triangolo.
Dello sceriffo Bell abbiamo già detto, analizziamo ora gli altri due protagonisti.  Josh Brolin presta le fattezze a Llewelyn Moss che, nella più classica tradizione dei Coen, raffigura l'ennesimo personaggio anonimo che si trova all'improvviso al centro di una vicenda molto più grande di lui e che, come avviene per il vile marito che in Fargo (altro gioiello dei due fratelli) fa rapire la moglie, più cerca di tirarsi fuori dalle sabbie mobili nelle quali è finito e più affonda.
L'ultimo vertice è infine formato dal glaciale e sanguinario Anton Chigurh, la cui ottima interpretazione di Javier Bardem (primo spagnolo a vincere l'Oscar) dà vita ad uno dei "cattivi" più memorabili degli ultimi tempi.
Il risultato finale di tutto questo è un film epico e romantico al tempo stesso, che viene devastato da improvvise e brevi esplosioni di violenza. Violenza che però non è mai fine a sè stessa, ma sempre funzionale ai fini del racconto.
Naturalmente il mio consiglio non può che essere quello di leggere possibilmente prima il bellissimo romanzo di McCarthy, e solo in seguito visionare il film ma, essendo la pellicola così coerente all'opera originaria, diciamo che l'una non preclude necessariamente l'altra.
In ogni caso, che preferiate il libro o il film (o come me tutti e due), una cosa è certa: entrambi sono, nel loro campo, degli autentici capolavori.

BF
Nella nostra libreria:
Cormac McCarthy
Non è un paese per vecchi (No Country for Old Men)
ed. Einaudi
251 pag.
traduzione di Martina Testa

 

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