BW&BF

sabato 22 marzo 2014

Cirano di Bergerac - Edmond Rostand (1897)

"<<Rossana aspetta una lettera. Scrivile stasera stessa.>>
<<Oddìo!>>
<<Che c'è?>>
<<C'è che se cerco di scriverle mi perdo!>>
<<E perché?>>
<<Perché? Perché son così stupido da morire di vergogna.>>"
Cirano e Cristiano

TRAMA
Abilissimo spadaccino e raffinato poeta e letterato, Cirano da sempre è innamorato della bellissima cugina Rossana, anch'ella amante della nobile letteratura.
Ma un ostacolo enorme si frappone all'amore tra i due: nonostante le sue grandi qualità, Cirano si vede mostruoso a causa del suo enorme naso, tanto da aver ammazzato in diverse occasioni persone che a causa di esso l'avevano preso in giro (almeno secondo lui).
È così con grande stupore che il guascone viene invitato, tramite la governante di lei, ad un appuntamento segreto proprio con Rossana, ed immediatamente, credendo che la ragazza sia innamorata di lui, le scrive una lettera piena d'amore.
Ma purtroppo si tratta di un malinteso: Rossana gli confessa sì il suo amore, ma non nei suoi confronti, bensì verso Cristiano, un giovane e bellissimo cadetto della compagnia di Cirano. La fanciulla si è rivolta al cugino per chiedergli di proteggere il suo amato, e, seppur a malincuore, egli non può che accettare.
Al contrario di Cirano però Cristiano è sì bellissimo, ma in compenso non è assolutamente capace né di comporre versi né di parlare in maniera romantica e poetica; così il suo nuovo mentore, pur di vedere felice la sua amata, gli presta tutta la sua abilità letteraria, prima suggerendogli le parole, poi sostituendosi al giovane.
Ma l'amore, ahimè!, è complicato. E quando ci si mette anche la guerra ad aggiungere difficoltà alla situazione, anche i versi più dolci potrebbero trasformarsi in un dramma.

RECENSIONE
Cirano di Bergerac (o, in altre versioni, Cyrano de Bergerac) è, al pari del suo collega Don Chisciotte un personaggio (e un'opera) che è entrato tra i capolavori della letteratura "direttamente e senza passare dal via". Con l'hidalgo ha molte analogie: innanzitutto il suo amore sfrenato per la letteratura, per quanto più incline alla poesia che alla prosa (è importante sottolineare che sia la versione originale sia la prima traduzione italiana del 1898 a cura di Mario Giobbe erano in versi); entrambi gli uomini poi hanno sentimenti cavallereschi e sono innamorati di una dama, senza essere però ricambiati.
Cirano è prepotente, smargiasso, con un irrefrenabile istinto suicida che lo porta ad affrontare anche cento uomini armati da solo, è orgoglioso e permaloso, tanto da ritenere un affronto al suo naso, punibile con la morte, anche il semplice estrarre un fazzoletto dal taschino. Ma Cirano è anche dolce, romantico, acculturato e talmente altruista da anteporre la felicità di Rossana sia ai suoi stessi sentimenti sia alla realtà (ovvero che Cristiano, pur essendo bellissimo, non è assolutamente in grado di esprimersi come lei vorrebbe), costruendo per lei un'illusione.
Ma l'abilità di Rostand non si è limitata a caratterizzare in maniera splendida i protagonisti della sua "commedia eroica in cinque atti": anche personaggi secondari, come ad esempio il pasticcere-rosticcere Ragueneau, talmente amante della poesia da accettare brevi versi come pagamento per i suoi manicaretti, o addirittura alcune comparse che fungono quasi da "macchiette" contribuiscono ad accrescere ulteriormente la bellezza di quest'opera.
Non a caso, dalla sua prima rappresentazione del 28 dicembre 1897 Cirano di Bergerac è stato rappresentato innumerevoli volte sia a teatro sia al cinema. Perché, oltre allo stile ed alla bellissima caratterizzazione dei personaggi sopracitati, è proprio il concetto stesso di Cirano che da allora affascina tanto: come ne La bella e la bestia, la bellezza interiore non sempre corrisponde a quella esteriore, e viceversa. Ognuno poi può decidere quale delle due scegliere, non solo per il proprio compagno (o la propria compagna), ma anche per le piccole cose quotidiane.
Ad esempio, ci sono sicuramente centinaia di edizioni di Cirano di Bergerac: alcune saranno bellissime, brossurate magari, stampate su carta raffinata. Ma io alla mia copia, tutta spiegazzata ormai, che acquistai circa quindici anni fa per appena 1.000 lire, non rinuncerei mai.

BW

Nella nostra libreria:
Edmond Rostand
Cirano di Bergerac (Cyrano de Bergerac)
ed. Tascabili Economici Newton
97 pag.
traduzione di Franco Cuomo

   

Nessun commento:

Posta un commento