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venerdì 4 aprile 2014

Rimini - Pier Vittorio Tondelli (1985)


"Il fatto curioso è che molti snobbano la nostra riviera. Ma più per sentito dire che per altro. Dici Rimini o Riccione e subito quelli pensano alla pensioncina, alla piadina e alla mazurka sull'aia. E dicono Rimini per carità, l'Adriatico, via! Poi li porti qui un week-end e non si toglierebbero mai più. Ho visto un sacco di gente con la puzza sotto il naso implorarmi poi di cercargli una camera anche alla pensione Elvira, anche un sottotetto senza bagno. Disposti a tutto, pur di consumare qui qualche notte."
Carlo


TRAMA
Nell'estate del 1983 si intrecciano, sul vivacissimo sfondo della Riviera Romagnola, una sequela di storie, quasi tutte slegate tra loro.
Quella principale narra di Marco Bauer, giovane ed ambizioso giornalista di un quotidiano milanese, inviato a Rimini con l'incarico di dirigere il supplemento estivo del giornale. Qui verrà a contatto con tantissimi personaggi e sarà coinvolto in diverse vicende, anche amorose, al termine delle quali non sarà più lo stesso.
Poi è il turno di Beatrix, una donna tedesca giunta in Italia alla ricerca della sorella scomparsa qualche mese prima. Alberto invece è un sassofonista che lavora in un locale notturno e che si innamora di Milvia, giovane madre di famiglia in vacanza in una delle numerose pensioni della zona. 
Quindi è la volta di Bruno, scrittore anticonformista e ribelle, mentre Roby e Tony sono due amici che vogliono dirigere e produrre un film. Ascoltiamo infine il racconto amaro e malinconico di Renato, ex imprenditore alberghiero caduto in disgrazia.
Descritta come una sorta di grandissimo luna-park, Rimini incarna al meglio lo spirito dell'Italia dei primi anni ottanta, che stava uscendo da un periodo molto buio della propria storia, e che si stava apprestando a vivere un decennio di totale evasione e di disimpegno, ma anche di grande creatività.


RECENSIONE
Sono pronto a fare pubblica ammenda: lo ammetto, non sono mai stato un grandissimo fan di Pier Vittorio Tondelli. 
Pur riconoscendogli infatti un indubbio talento ed apprezzando molto il suo sferzante umorismo ed alcune sue grandi innovazioni stilistiche che hanno fatto scuola, devo dire che non l'ho mai considerato, al contrario di molti miei amici che lo adoravano e continuano ad adorarlo, uno dei miei scrittori preferiti. Insomma, non sono mai riuscito ad appassionarmi pienamente ai libri di questo mio illustre conterraneo, nonostante egli abbia tracciato la linea da seguire per tantissimi giovani scrittori, italiani e non solo, che ancora oggi continuano a cimentarsi nei generi più disparati.
Quando qualcuno riesce ad influenzare tanta gente, io resto del parere che qualcosa di speciale ce l'abbia, e credo che anche per Tondelli si possa fare questo discorso. Probabilmente però io non sono mai riuscito a capirlo del tutto.
Questo tuttavia non impedisce alla sua opera d'esordio Altri libertini (che lessi a 17 anni e che non mi dispiacque affatto) di fare bella mostra di sè all'interno della nostra libreria e proprio nella storica, e non censurata, edizione economica della Feltrinelli, quella con la copertina di tela, tanto per intenderci. 
Detto questo, veniamo a Rimini
Libro che attirò a Tondelli non poche critiche da parte dell'intellighenzia dell'epoca, che lo accusò di aver scritto un libro commerciale, col solo scopo di vendere di più ed attrarre un pubblico più vasto.
A parte il fatto che lo stesso scrittore emiliano lo disse chiaro e tondo fin da subito che Rimini era un tentativo di misurarsi con un tipo di narrativa più "convenzionale",  la riflessione che mi sento di fare è la seguente: beh, ce ne fossero anche oggigiorno di libri "commerciali" così!
Il romanzo infatti ci presenta tante situazioni diversissime tra loro e Tondelli dà vita ad una galleria di personaggi assolutamente ben delineati e ben caratterizzati, sullo sfondo di quel grande palcoscenico della città che, fino a tutti gli anni ottanta, ha rappresentato l'idea stessa di vacanze e divertimento.
Eh sì, perchè salta subito all'occhio che la vera protagonista di questo libro è Rimini, una cittadina di provincia che d'estate si trasforma in una metropoli, con tutta la sua fauna coloratissima, i suoi mille locali ed i suoi rituali. 
La Riviera un tempo era veramente un luogo di perdizione e di trasgressione ma anche di vacanze per famiglie, e da questo stridente contrasto nascevano storie particolarissime come quelle che Tondelli racconta nel suo romanzo. 
Forse oggi non è più così, ma resta il fatto che Rimini è una bellissima occasione, sia per chi ricorda quegli anni con nostalgia, sia per chi invece per motivi anagrafici non li ha mai vissuti, di fare un piacevole e suggestivo tuffo nel passato.
Da segnalare infine una sorta di "colonna sonora" del libro selezionata personalmente dall'autore e davvero ben curata, che comprende una serie di grandi classici degli anni ottanta per chi ha voglia di ricreare un po' di atmosfera vintage e magari farne una "cassettina" da ascoltare in macchina. 
Come dite? Ah, non si usa più?

BF


Nella nostra libreria:
Pier Vittorio Tondelli
Rimini
ed. Bompiani
289 pag.




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