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domenica 27 aprile 2014

Praticamente innocuo - Douglas Adams (1992)

ATTENZIONE!!! Il libro di cui stiamo per parlare è il quinto della Trilogia in cinque volumi. Se non avete letto il precedente, intitolato Addio, e grazie per tutto il pesce, vi sconsigliamo di proseguire con la lettura del post.
  

"Nel corso della vita Arthur Dent era stato in postacci infernali, ma non aveva mai visto uno spazioporto con un cartello che diceva: 'Meglio viaggiare abbattuti e depressi che arrivare qui'. Il terminal salutava i visitatori in arrivo con una fotografia del presidente EMo' colto in un attimo in cui sorrideva. Era l'unica foto che si potesse trovare di lui, ed era stata scattata poco dopo che si era sparato, per cui nell'immagine, pur ritoccata con una certa cura, il sorriso appariva abbastanza agghiacciante. Un lato della testa era stato ridisegnato a carboncino. Non si era potuta sostituire la foto perché non si era potuto sostituire il presidente. L'unica aspirazione che la gente avesse mai avuto su quel pianeta era quella di andarsene."
Douglas Noël Adams

TRAMA
L'ultimo libro si apre con un'assenza: Fenny, colei che aveva vissuto la storia d'amore con Arthur e sulla quale era incentrata gran parte di Addio, e grazie per tutto il pesce, non c'è più. Non si sa più nulla di lei, è semplicemente sparita. E questo fa pensare che forse Adams avesse in mente un ulteriore capitolo della Guida che, purtroppo, non ha fatto in tempo a sviluppare.
Arthur dal canto suo, perduto nella galassia, è alla ricerca di un mondo in cui vivere che possa ricordargli almeno un po' la cara, vecchia Terra. E pare averlo trovato su Lamuella, pianeta abbastanza simile al nostro sotto molti aspetti, a parte la totale assenza di tecnologia. Qui il nostro stoppista spaziale si cimenta nella nobile arte del Paninaio; prepara cioè panini, specialità del tutto sconosciuta agli abitanti di Lamuella, i quali iniziano a rispettarlo ed idolatrarlo cone se fosse il custode di chissà quali arcani segreti.
Ford Prefect invece è alle prese con una serie di grossi cambiamenti editoriali che stanno avvenendo nella sede della Guida. La proprietà è cambiata e così il nostro amico viene di colpo degradato alla sezione enogastronomica, col deprimente compito di limitarsi a recensire locali e ristoranti. Ma c'è qualcosa che non torna e vuole vederci chiaro, così si introduce furtivamente all'interno degli uffici del nuovo direttore per scoprire una verità sconvolgente.
Trillian infine si è sdoppiata. Già, perché è bene ricordare che queste avventure si svolgono anche in svariati universi paralleli, pertanto, in uno di questi, la brillante studentessa di astronomia Tricia McMillan non se ne è mai andata nel bel mezzo di una festa, circa diciassette anni prima, con l'alieno a due teste Zaphod Beeblebrox. Così facendo ha abbandonato la carriera accademica perché "non puoi essere un astrofisico serio se hai conosciuto qualcuno che viene da un altro pianeta", ed ha intrapreso la professione di giornalista televisiva, senza aver mai conosciuto Arthur Dent.
Trillian, al contrario, si ricorda eccome di Arthur, ed anzi lo sta cercando con urgenza in quanto ha una bella sorpresina per lui... Quale?

RECENSIONE
Delusione. Rammarico. Non vorrei, ma è così.
Purtroppo mi vedo costretto a dire che l'ultimo capitolo della Guida non è assolutamente all'altezza dei precedenti. Non so, forse era passato troppo tempo dall'ultimo episodio, forse Adams aveva perso un po' di freschezza, probabilmente non era più lo stesso scrittore (e la stessa persona, è comprensibile ed inevitabile) che aveva iniziato questa straordinaria e strampalatissima saga ben quattordici anni prima, però tutto ciò finisce col gravare tantissimo su tutta la trama.
Che stavolta risulta fiacca, dall'andamento incerto e macchinoso e con ben pochi sprazzi di quella meravigliosa genialità alla quale il buon vecchio Douglas ci aveva abituati.
Anche l'umorismo appare diverso, ed ha un qualcosa di stantìo, quasi di forzato. Insomma, a mio giudizio manca proprio la spontaneità, e quella fiammella del genio che era una costante di tutti i volumi precedenti pare proprio essersi affievolita.
Peccato davvero, chiudere così un ciclo che rappresenta una delle cose più brillanti, divertenti ed originali che io abbia mai letto.
È ormai assodato che Adams stesse cercando di rinnovare l'immaginario della Guida e che avesse in programma almeno un altro libro (non si spiegano altrimenti le numerose ed eccellenti assenze di alcuni personaggi centrali), magari un ulteriore capitolo ci avrebbe forse aiutati a vedere in modo diverso anche questo.
Anche perché lo scrittore inglese, e ne sono una prova i numerosi scritti incompiuti che ha lasciato, era ancora in grado di creare storie "alla Adams", e penso che sarebbe anche riuscito a farci dimenticare questo passo falso.
Purtroppo però possiamo solo limitarci alle ipotesi, perché non lo sapremo mai.
E questa è senza dubbio la cosa che, più di tutte, fa enormemente dispiacere.

BF

Nella nostra libreria:
Douglas Adams
Dalla raccolta "Guida galattica per gli autostoppisti - il ciclo completo"
Praticamente innocuo (Mostly Harmless)
ed. Oscar Mondadori
136 di 645 pag.
traduzione di Laura Serra


 

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