BW&BF

sabato 2 novembre 2013

Il vecchio che leggeva romanzi d'amore - Luis Sepúlveda (1989)

"Pensi, dottore. È qui da tanti anni e non ha ancora imparato nulla. Pensi. Quel gringo figlio di puttana ha ucciso i cuccioli e sicuramente ha ferito il maschio [...] Ora la femmina va in giro impazzita di dolore. Va a caccia dell'uomo."
Antonio José Bolívar Proaño

TRAMA
La storia comincia durante una delle due visite annuali del dentista a El Idilio. Molti abitanti del villaggio attendono con impazienza il suo arrivo, per potersi far togliere i denti guasti e poter acquistare una dentiera dopo aver provato quelle a disposizione.
Ma per il vecchio Antonio José Bolívar l'arrivo del dottore è ancora più importante: come di consueto il dentista ha infatti portato all'amico un paio di romanzi d'amore da leggere.
Antonio José Bolívar infatti alcuni anni prima ha scoperto di saper leggere, e che la cosa gli piace. E dopo aver sperimentato diversi tipi di lettura ha stabilito che il genere che più lo appassiona è quello dei romanzi d'amore, "tristi da piangere a fiumi, con gente che si ama davvero e che soffre molto".
Ma purtroppo il momento di gioia derivato dalla conquista di due nuovi libri è guastato dalla scoperta raccapricciante del cadavere di un cacciatore ucciso dalla madre delle due prede, un tigrillo. Il problema più grande infatti non è il cadavere, ma il fatto che ora che l'animale ha assaggiato il sangue umano continuerà ad uccidere, folle di dolore, fin quando non verrà ucciso.
Il sindaco di El Idilio, odiato da tutti e soprannominato Lumaca a causa del suo sudare incessante, decide così di organizzare una spedizione per ammazzare il felino; e poiché odia Antonio José Bolívar, che non perde occasione di umiliarlo rendendolo ridicolo, cerca di cogliere due piccioni con una fava, inserendolo nel gruppo di uomini alla ricerca del tigrillo e mandandolo successivamente da solo a completare l'opera.
Ma il vecchio ha passato una buona parte della sua vita presso gli shuar, gli indios che abitano da quelle parti, e presso di loro ha appreso i segreti della vita della Foresta. E lo scontro con la belva sarà una lotta ad armi pari, tra due animali della giungla, due cacciatori (anche se Antonio José Bolívar non si considera tale), che potrà concludersi solamente con la morte di almeno uno di loro.

RECENSIONE
Il vecchio che leggeva romanzi d'amore è un libro abbastanza breve, ma ciò nonostante si divide nettamente in due parti ben distinte. La prima, dal primo capitolo al quarto, può essere considerata in preparazione della seconda, dal quinto capitolo all'ottavo.
Nei primi capitoli infatti impariamo a conoscere i personaggi che saranno protagonisti della storia vera e propria: il sindaco Lumaca, gli shuar, che possono essere considerati personaggio collettivamente in quanto rappresentano l'approccio rispettoso e selvaggio alla vita della Foresta, i gringos, che al contrario rappresentano i ricchi bianchi arroganti e sprezzanti del prossimo, convinti di poter comprare tutto con i loro soldi, ma soprattutto il tigrillo e Antonio José Bolívar. L'unico personaggio di spicco presentato all'inizio (anzi è proprio la prima persona di cui si parla) che però non sarà influente per lo svolgimento della storia è il dentista, l'amico del vecchio che gli procura il piacere della lettura. Esilarante è un aneddoto che lo vede protagonista, un flashback rievocato proprio dall'amico, che non voglio svelarvi per non privarvi del piacere di leggerlo.
La seconda parte è invece quella "seria", riflessiva, e d'azione, quella da cui traspaiono le militanze ecologiste dell'autore, attivista di Greenpeace. Sì, perché l'odio di Antonio José Bolívar per i gringos, i cacciatori esaltati dall'ebbrezza del pericolo ma non coraggiosi abbastanza da battersi con animali in grado di contrastarli davvero, l'opera di deforestazione ecc. è in realtà la voce dello stesso Sepúlveda. Ma per quanto, personalmente, pur adorando gli animali (migliori per me di molte persone), sia contraria ai fanatismi di quell'organizzazione, vi garantisco che il modo in cui l'autore cileno parla di questi problemi "ecologici" non è assolutamente fastidioso, anzi, il lettore non può fare a meno di sdegnarsi a sua volta per le barbarie descritte.
Insomma, il romanzo d'esordio di Sepúlveda è un libro piacevole da leggere, con il giusto equilibrio di momenti seri ed aneddoti divertenti, non un capolavoro, a mio modestissimo parere, ma che consiglio. E pur non essendo un romanzo d'amore, piacerebbe anche allo stesso Antonio José Bolívar.

BW

Nella nostra libreria:
Luis Sepúlveda
Il vecchio che leggeva romanzi d'amore (Un viejo che leía novelas de amor)
ed. Guanda Editore
132 pag.
traduzione di Ilide Carmignani

  

Nessun commento:

Posta un commento