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sabato 30 novembre 2013

Dolci colline di sangue - Douglas Preston & Mario Spezi (2006)

"Io son stato a fa' delle merende co' i' Pacciani"
Mario Vanni al processo per gli omicidi del Mostro di Firenze

RECENSIONE
Il caso del Mostro di Firenze è forse stato per l'Italia ciò che Jack lo Squartatore è stato per l'Inghilterra: una serie misteriosa di omicidi per mano di una o più altrettanto misteriose figure. Ma al contrario del serial killer che macchiò di sangue la Londra del 1888, per il quale non fu mai dato un volto al colpevole, alcune delle figure che ruotano intorno ai delitti della campagna toscana sono ben note: il pittoresco Pietro Pacciani ed i suoi "compagni di merende", Mario Vanni e Giancarlo Lotti.
Un giorno stavo spulciando nella nostra libreria nella sezione nera, ed ho trovato questo libro, Dolci colline di sangue, comperato e letto anni addietro da BarFly. Mossa dalla curiosità di saperne qualcosa di più su Cicci, il mostro di Scandicci (come era stato nominato all'epoca dei fatti l'assassino delle coppiette), decisi di leggerlo.
Il libro è scritto bene, i fatti sono raccontati in maniera precisa ed in chiave giornalistica. Ciò che però ho trovato assurdamente fastidioso ed irritante è stato il perenne ed invadente narcisismo che permea praticamente ogni pagina del libro a favore di uno dei due autori, Mario Spezi. Non solo, ma tutto ciò viene fatto in maniera stupidamente subdola e fintamente modesta: non è infatti lo stesso Spezi che "si loda e s'imbroda", ma lascia che a fare tutto ciò sia la voce narrante del libro, l'americano Douglas Preston, che lo esalta quasi a divinità onniscente, perseguitato dalla magistratura, povero, piccolo Mario!
Non entro assolutamente nel merito di come sono andati i fatti: prima di tutto io non c'ero (ho un alibi di ferro, sono nata solo pochi mesi prima dell'ultimo delitto); in secondo luogo, poliziotti e magistrati hanno compiuto le indagini del caso ed emesso le relative sentenze dopo il famoso processo che all'epoca fu trasmesso dal programma televisivo Un giorno in pretura, con elevatissimi tassi di ascolto. Sottolineo comunque che un'opinione mia, documentandomi con questo ed altri libri sull'argomento, me la sono fatta, e non corrisponde con quella degli autori.
Ma ciò che critico è proprio questo atteggiamento che reputo poco professionale dal punto di vista giornalistico di non riferire i fatti in maniera oggettiva. Altri autori, come ad esempio Michele Giuttari, sono riusciti a scrivere libri sullo stesso argomento in maniera molto più neutrale ed obiettiva.
Se volete leggere dei saggi su questa oscura vicenda che ha macchiato per sempre quei bellissimi luoghi della campagna toscana, rimane comunque un libro da tenere in considerazione, tenendo però presente di come è stato scritto. Di sicuro non è il primo che vi consiglierei. 

BW

Nella nostra libreria:
Douglas Preston & Mario Spezi
Dolci colline di sangue. Il mostro di Firenze
ed. G+J/Mondadori
345 pag.


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