BW&BF

domenica 3 novembre 2013

Dottor Futuro - Philip K. Dick (1959)

"È una follia! Non riesci a capire cosa accadrebbe se tutti venissero guariti? Tutti i malati e i feriti? I vecchi?" 
Al Stenog

TRAMA
San Francisco, anno 2012. Jim Parsons è un giovane medico già molto apprezzato e stimato che, dopo un incidente stradale, si trova inspiegabilmente catapultato nel futuro, per la precisione nel 2045. Insieme a lui, la sua inseparabile valigetta contenente i ferri del mestiere.
Mentre cerca di orientarsi tentando di capire cosa sia successo, Parsons si rende conto che la società in cui è finito è dominata dalla razza dei nativi americani e dove, essendo il numero della popolazione fisso, si può far nascere qualcuno (tramite un complesso sistema di selezione di zigoti conservati in un gigantesco magazzino) solamente nel caso che qualcun altro prima muoia. Di conseguenza, tutti i maschi vengono sterilizzati in giovanissima età, le cure mediche sono illegali e la vita media della popolazione è molto bassa.
Parsons però, non essendo ancora al corrente di tutto ciò, opera una ragazza in fin di vita e riesce a salvarla, ma viene scoperto da Stenog, un alto funzionario che dopo averlo sottoposto ad un processo-farsa, lo condanna all'esilio forzato su Marte.
Ma sul Pianeta Rosso Jim non ci arriverà mai, infatti durante il viaggio di trasferimento verso la colonia marziana, la sua nave viene attaccata da alcuni uomini che lo liberano e lo riportano sulla Terra grazie a quella che si rivela essere una macchina del tempo.
Qui Jim fa la conoscenza di un imponente pellerossa di nome Helmar e di sua sorella Loris, una donna affascinante e carismatica, che afferma di essere a capo di una loggia antigovernativa con un progetto assai ambizioso e rivoluzionario.
Ma per portare a compimento la loro missione hanno bisogno di un medico capace e fidato. Proprio uno come Jim Parsons, insomma.

RECENSIONE
Pubblicato nel lontano 1959, questo è un romanzo che presenta diversi aspetti. Innanzitutto si ha la visione di un futuro inquietante e pessimistico, come spesso accade nei libri di Dick. In secondo luogo assistiamo al vecchio cliché del viaggio nel tempo, che Dick riesce a stravolgere prendendo futuro e passato ed avvolgendoli insieme fino a farne una bobina pressochè inestricabile.
Lo stile è quello consueto dello scrittore di Chicago, visionario e sempre pronto a confondere il lettore, e ricco di trovate assolutamente geniali che hanno fatto scuola. Tuttavia, almeno a mio parere, trovo che Dottor Futuro sia sì un buon libro, ma non un capolavoro.
In alcuni punti in particolare ho avuto l'impressione che l'autore abbia esagerato con i numerosi sbalzi spaziotemporali e mi è sembrato che la situazione gli sia sfuggita un po' di mano, con il risultato che in certi momenti il romanzo diventa leggermente caotico e disorientante.
Naturalmente trattandosi di uno scrittore così imprevedibile, non si può nemmeno escludere che il tutto non sia stato voluto, ed allora mi limito a dire che il risultato finale poteva essere migliore.
D'altro canto, va anche detto che i lettori di Dick sono abituati decisamente bene, e che in ogni caso Dottor Futuro è senza dubbio una storia che si legge con grande piacere e che nel complesso si dimostra  più che valida.

BF


Nella nostra libreria:
Philip K. Dick
Dottor Futuro (Dr. Futurity)
ed. Fanucci Editore 
183 pag.
traduzione di Fabio Zucchella


 







Nessun commento:

Posta un commento