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giovedì 19 settembre 2013

La svastica sul sole - Philip K. Dick (1962)

"Nessuna strategia al mondo avrebbe potuto sconfiggere Erwin Rommel."
Mr. Wyndham-Matson

TRAMA
Siamo in America, negli anni sessanta. Sono passati diversi anni dalla fine della seconda guerra mondiale ed il mondo è diviso tra le due superpotenze vincitrici che influenzano più o meno apertamente la vita politica di tutti gli altri stati. 
La differenza, è che stavolta ad aver vinto sono state le forze dell'Asse, ed il Terzo Reich fa la parte del leone ovunque e subito dopo viene il Giappone, mentre all'Italia spettano solo le briciole o poco più.
Gli U.S.A., di conseguenza, nella zona orientale sono dominati dalla Germania, la quale, in pieno stile dittatoriale, sorveglia le vite dei cittadini e nega qualsiasi diritto possa ostacolare lo Stato, mentre la costa ovest è sotto l'influsso dell'Impero Nipponico, a prima vista meno truce, visto che dispone di metodi più discreti ma altrettanto efficaci per controllare il popolo.
Nel mezzo del Paese vi sono inoltre gli Stati delle Montagne Rocciose, una specie di terra di nessuno che vengono poco considerati e che fanno da vera e propria nazione-cuscinetto.
In questo scenario si intrecciano le vicende di diversi personaggi tra i quali Robert Childan, proprietario di un negozio di San Francisco specializzato in reperti storici dell'America pre-bellica (in realtà clamorosi falsi) dove le più alte sfere della classe dirigente giapponese, appassionatissima di queste cianfrusaglie, si reca regolarmente a fare acquisti.
Frank Frink, che si chiamerebbe Fink ma che ha cambiato il cognome per sfuggire alle persecuzioni naziste, è invece un orefice di origine ebrea che lavora alla Wyndham-Matson, la principale azienda produttrice delle suddette cianfrusaglie. La sua ex-moglie, Juliana, si guadagna da vivere come insegnante di arti marziali in un paesino del Colorado e ha una relazione con Joe, un camionista italiano che in realtà è un killer ingaggiato dal Reich per una missione top secret.
Sotto mentite spoglie si presenta anche Baynes, una pericolosa spia ricercata dai tedeschi perchè in possesso di documenti riservatissimi e che finge di essere un uomo d'affari svedese che successivamente farà la conoscenza di Nabosuke Tagomi, un autorevole funzionario nipponico che verrà coinvolto da Baynes in un complotto ai danni dell'Impero Giapponese.
Infine tra i protagonisti del romanzo bisogna annoverare a tutti gli effetti anche due libri e cioè l'I Ching, antichissimo testo divinatorio cinese che viene consultato a più riprese dai personaggi, e La cavalletta non si alzerà più, che ipotizza una sconfitta delle potenze dell'Asse al termine del secondo conflitto mondiale e il cui autore, tale Hawthorne Abendsen, viene costantemente braccato dai nazisti e pertanto si vede costretto a rifugiarsi in una sorta di fortezza situata in un luogo sperduto sulle Montagne Rocciose (da qui il titolo originale The man in the high castle).

RECENSIONE
Quando La svastica sul sole  viene pubblicato è il 1962, quindi in piena Guerra Fredda, e la cosa che colpisce subito sono le similitudini (certamente volute) tra la Germania, prima potenza mondiale in questo "universo parallelo", e gli Stati Uniti di allora. Infatti Dick descrive il governo tedesco molto impegnato nelle missioni per la conquista dello spazio e con l'ambizioso obiettivo di arrivare in futuro addirittura su Marte. La Germania è tecnologicamente ed economicamente una spanna sopra tutti, basti pensare che per spostarsi dall'Europa all'America i più abbienti sono soliti viaggiare su sofisticatissimi razzi della Lufthansa. 
Per contro, il modo di agire nei confronti degli oppositori e di censurare qualunque cosa possa minacciare il Reich, ricorda molto la vecchia Unione Sovietica.
Il sistema di controllo usato dal Giappone invece, è più subdolo e meno appariscente, e non si può non associarlo alla politica estera americana del dopoguerra, specialmente durante la cosiddetta Cold War.  
La svastica sul sole, romanzo vincitore del Premio Hugo 1963, rappresenta probabilmente l'ucronia più conosciuta, sicuramente un capolavoro nel suo genere.
Dick nella sua genialità descrive un mondo "capovolto" che obbliga il lettore a porsi tante domande a cui non si può dare risposta, ma che portano ad una moltitudine di riflessioni.
Un libro difficile, inutile negarlo, e non adatto a chi ha un atteggiamento passivo nei confronti di un romanzo, ma che stimola anche a pensare. 
Di questi tempi, non è poco.
BF


Nella nostra libreria:
Philip K. Dick
La svastica sul sole (The man in the high castle)
ed. Fanucci Editore
292 pag.
traduzione di Maurizio Nati









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