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giovedì 29 maggio 2014

O me o muuh! - Katarina Mazetti (1998)

"Quando ho capito di essere innamorato di lei, non ho sentito un clic. Piuttosto, è stato un po' come quando per sbaglio mi sono appoggiato alla recinzione elettrica delle manze."
Benny Söderström

TRAMA
Desirée Wallin è una vedova poco più che trentenne. Piuttosto anonima, la sua vita è totalmente incentrata sulle uscite con la sua amica Märta e sul suo lavoro in una biblioteca cittadina.
Benny Söderström è invece un giovanotto più o meno della stessa età che vive in un piccolo villaggio a circa quaranta chilometri da lei. La sua vita, ogni giorno, comincia alle cinque e finisce alle dieci e mezza, dopo che si è occupato della fattoria e delle sue ventiquattro mucche.
Cosa hanno in comune i due? Assolutamente niente, o quasi: Örjan, il defunto marito di lei, "riposa" nella tomba accanto a quella dei genitori di lui.
Galeotto fu il cimitero; complici forse anche gli ormoni, i due inaspettatamente cominciano a frequentarsi, ed il loro rapporto diventa da subito travolgente. Ma col passare del tempo iniziano pian piano ad emergere le differenze tra queste due persone completamente agli antipodi...

RECENSIONE
Bestseller in Svezia, paese d'origine dell'autrice, O me o muuh! è, al di là delle apparenze, un libro tutt'altro che frivolo. Al contrario, pur cercando costantemente di mantenere un'atmosfera leggera e spensierata esso evidenzia quanto sia difficile il rapporto tra persone profondamente diverse. Ma non nel senso di differenza di razza/religione/cultura/classe sociale alla quale ci hanno abituato diversi libri e film molto di moda negli ultimi decenni; la differenza tra Desirée e Benny sta nello stile di vita, così come negli obiettivi che essi si pongono.
Entrambi si amano, come mai hanno amato in vita loro, eppure apparentemente non riescono a far combaciare le loro abitudini, o a sacrificarne almeno parte per riuscire a coronare la loro storia.
Il libro aveva quindi ai miei occhi un potenziale enorme, incrementato dall'ottima idea di alternare il narratore ogni capitolo: se nei dispari è Desirée che ci parla degli avvenimenti, in quelli pari è Benny che ci dà il suo punto di vista. Eppure a malincuore devo dire che O me o muuh! mi ha in parte delusa; non so nemmeno se sia colpa sua, o se sono io che me lo aspettavo un po' diverso, forse più brillante. Fatto sta che, pur riconoscendo che sia un buon romanzo, mi ha lasciata con l'amaro in bocca (non per il finale, non vi sto spoilerando; intendo in genere per tutta quanta la storia).
Può darsi, come ho già detto, che la colpa sia mia, che a volte ho ancora una visione un po' romantica ed infantile, stile Disney, della vita; mi sento perciò di consigliare comunque la lettura di O me o muuh! a chiunque abbia voglia di affrontare un libro simpatico ed originale, ma che allo stesso tempo faccia riflettere.

BW

Nella nostra libreria:
Katarina Mazetti
O me o muuh! (Grabben i graven bredvid)
ed. Salani Editore
234 pag. 
traduzione di Laura Cangemi

 

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