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lunedì 19 maggio 2014

Flatlandia - Edwin A. Abbott (1884)

"Voi, che avete la fortuna di avere tanto l'ombra che la luce, voi che avete due occhi dotati della conoscenza prospettica e allietati dal godimento dei vari colori, voi che potete vederlo per davvero, un angolo, e contemplare l'intiera circonferenza di un Circolo nella beata regione delle Tre Dimensioni... come potrò mai render chiara a voi l'estrema difficoltà che incontriamo noi, in Flatlandia, per riconoscere le nostre rispettive configurazioni?"
Il Quadrato

TRAMA
Flatlandia è il mondo a Due Dimensioni, dove solamente altezza e larghezza esistono, ma non la profondità. In questo mondo vivono varie figure (rigorosamente regolari!), dai proletari e loschi Triangoli Isosceli ai sommi Circoli, oltre naturalmente alle Linee Rette, ovvero le Donne. Il numero di angoli di ogni figura determina il suo status sociale: se i Triangoli Equilateri sono la Borghesia, i Quadrati ed i Pentagoni sono i Gentiluomini; con gli Esagoni comincia l'aristocrazia, e via via fino ad arrivare ai Cerchi, ovvero la Classe Sacerdotale.
Protagonista di questa storia è un semplice (ma molto intelligente e portato per la geometria) Quadrato, che un giorno scopre che oltre al suo esistono anche altri mondi: dapprima fa visita a Linelandia, un universo monodimensionale in cui tutti gli esseri sono Linee (gli Uomini) o Punti (le Donne). Dopo aver parlato con il Re di Linelandia si rende conto, dall'alto della sua bidimensionalità, di essere in grado di vedere in questo strano mondo ciò che lo stesso Monarca non è in grado di percepire: essendo lo stesso Re una Linea (seppur la più lunga di tutte), egli non può che vedere le estremità delle due Linee a lui adiacenti, ovvero dei semplici Punti.
Tornato a Flatlandia, il Quadrato non può fare a meno di domandarsi se esistano anche dei mondi con altre dimensioni; la risposta a questo suo quesito arriva quando una Sfera, che lui percepisce inizialmente come un semplice Punto che si allarga sino a diventare un Cerchio, gli fa visita e lo porta con sè nel suo universo tridimensionale, chiamato Spacelandia. Subito la sua mente fatica a concepire ed accettare l'esistenza di questo luogo, ma quando da lì riesce a vedere, per la prima volta in vita sua, la sua casa, con all'interno i quattro figli, la moglie, i due nipotini e la servitù, vive come una rinascita intellettuale, quasi come se avesse avuto un'esperienza mistica.
Ma una volta tornato a Flatlandia sarà in grado di tornare alla sua piatta vita di sempre?

RECENSIONE
Riconosco di essere venuta a conoscenza di Flatlandia in circostanze piuttosto bizzarre e molto nerd: dovete infatti sapere che sono un'appassionata della serie TV The Big Bang Theory; non so se anche voi lo guardiate (in ogni caso ve lo consiglio perchè veramente divertente), comunque nell'episodio 12 della terza stagione, intitolato Il vortice psichico, Sheldon afferma di essersi spesso divertito a visitare "il mondo bidimensionale descritto nel racconto a metà tra fantasy e matematica di Edwin Abbott: Flatlandia".
Incuriosita, durante una delle mie frequenti spedizioni di "caccia letteraria" ho cercato con successo una copia di questo insolito "racconto fantastico a più dimensioni".
Flatlandia si è rivelato un libro davvero bizzarro ed originale, nel senso positivo del termine, che non si limita ad una mera storia sulla matematica e la geometria: esso ha infatti diverse chiavi di lettura, tra cui una critica alla gerarchica società vittoriana ed alle sue caste, ma anche alla condizione femminile dell'epoca.
Flatlandia può inoltre, almeno a mio modesto parere, essere visto come un'allegoria di quanto accadde ai tempi di Giordano Bruno e Galileo Galilei, quando la gente era costretta a credere solamente a ciò che vedeva e, soprattutto, a ciò che le veniva imposto di vedere e di credere; se Galileo pronunciò la celeberrima frase "Eppur si muove!", il Quadrato continua a ripetere "Verso l'Alto, non verso il Nord".
Non voglio dilungarmi oltre nel parlare di questo romanzo: esso è talmente particolare che occorerebbe disquisirne per ore ed ore, praticamente analizzandone ogni singolo paragrafo, ed anche così si tralascerebbe sicuramente qualcosa; preferisco perciò limitarmi a consigliarne vivamente la lettura, ricordando infine che Abbott riuscì ad intuire l'esistenza della Quarta Dimensione più di vent'anni prima della teoria della relatività einsteiniana.

BW

Nella nostra libreria:
Edwin A. Abbott
Flatlandia. Racconto fantastico a più dimensioni (Flatland. A Romance of Many Dimensions)
ed. Adelphi
166 pag.
traduzione di Masolino d'Amico

     

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