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venerdì 2 maggio 2014

Incubo a seimila metri - Richard Matheson (2002)

"Era il bambolotto più brutto che avesse mai visto. Di legno lavorato, lungo una ventina di centimetri, aveva un corpo scheletrico e una testa spropositata. La sua espressione era cattiva in modo maniacale, i denti aguzzi erano completamente a nudo, gli occhi maligni sporgevano dalle orbite. Nella mano destra stringeva una spada più lunga di lui. Un'elegante catena d'oro gli cingeva il corpo dalle spalle alle ginocchia..."
Richard Matheson (da "La preda")

RECENSIONE
Avevo circa dodici anni quando mio fratello maggiore rientrò dalla videoteca con una cassetta VHS destinata a sconvolgermi profondamente.
Si trattava di un film ad episodi intitolato Ai confini della realtà ed era composto da quattro remake di alcuni dei più celebri capitoli della famosa serie tv americana, con quattro grandissimi registi (Joe Dante, John Landis, Steven Spielberg e George Miller) impegnati a dirigerne uno a testa. Da ragazzino patito di fantascienza ed horror ero felicissimo della scelta fatta da mio fratello, e quella sera stessa guardammo il film in questione.
Bene. Ancora ricordo la terribile notte insonne che trascorsi, soprattutto a causa dell'ultimo episodio, quello denominato "Terrore ad alta quota", nel quale un passeggero di un volo di linea notturno, guardando fuori dal finestrino, si accorge che c'è una strana creatura antropomorfa appollaiata sull'ala dell'aereo che, incurante del temporale che sta infuriando, inizia a danneggiare uno dei motori.
Ok, io ancora non lo potevo sapere, ma quell'episodio era preso da un celebre racconto di Richard Matheson intitolato Incubo a seimila metri, dal quale in seguito poi lo stesso Matheson realizzò la sceneggiatura dell'episodio della serie tv originale, risalente al 1963.
Questo è solo il più famoso dei diciassette gioielli riuniti in questa antologia dello scrittore statunitense che uno come Stephen King ha sempre affermato essere il proprio maestro, ma vi assicuro che anche gli altri sedici non sono assolutamente da meno, anzi. Diciassette storie affilate come la lama di un rasoio, che si leggono tutte in un fiato e che il fiato spesso lo mozzano, con atmosfere opprimenti ed angoscianti e con storie da far davvero rabbrividire.
Fantasyhorror, thrillernoir: molti sono i generi che trovano spazio in queste cronache in cui spesso è la paranoia a farla da padrone, come in La casa impazzita o La legione dei cospiratori, oppure ci si perde in autentici labirinti di follia come invece accade in Il vestito di seta bianca, Figlio di sangue, Paglia umida e La danza dei morti.
E poi, se appartenete a quella categoria di persone che adorano sentire i brividi di paura correre impazziti lungo la colonna vertebrale, devo comunicarvi che facilmente qui troverete pane per i vostri denti. Infatti ho tenuto per ultimi i migliori racconti del lotto, che per me sono nell'ordine: Una chiamata da lontano, nel quale un'anziana invalida viene tormentata da misteriose telefonate nel cuore della notte. Poi c'è Eliminazione lenta, che assume i contorni e le atmosfere di un racconto "pirandelliano" ambientato ai giorni nostri, e soprattutto La preda, forse il più inquietante in assoluto, che consiglio vivamente a tutti coloro (come BookWorm ad esempio) subiscano il fascino dei pupazzi, ed in generale dei giocattoli, "diabolici".
Personalmente ritengo Matheson uno degli scrittori che più hanno saputo reinventare la narrativa fantastica e dell'orrore partendo da elementi classici propri di autori leggendari (Lovecraft, Poe), per poi riuscire a rielaborarli in un modo del tutto nuovo.
Narratore dotatissimo ed anche estremo, per certi versi, Richard Matheson appartiene in ogni caso alla mia esclusiva cerchia di "mostri sacri" e, nonostante nella sua vastissima produzione siano anche presenti cose che non mi facciano impazzire, è innegabile che quando lo sceneggiatore originario di Brooklyn è in forma sul serio, non ce n'è per nessuno.
E penso che Incubo a seimila metri sia lì a dimostrarlo.

BF

Nella nostra libreria:
Richard Matheson
Incubo a seimila metri (Nightmare at 20,000 feet)
ed. Fanucci Editore
270 pag.
traduzione di Maurizio Nati



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