BW&BF

mercoledì 28 maggio 2014

L'ultimo cavaliere - Stephen King (1982)

"<<Credi in una vita dopo la morte?>>
<<Penso che sia questa.>>"
Roland e Brown

TRAMA
In un futuro imprecisato, il mondo è "andato avanti", sconvolto cioè da una non meglio definita catastrofe e regredito ad un'epoca simile a quella del Far West. Qui è ambientata la storia di Roland di Gilead, abile pistolero ed unico membro rimasto in vita di un antica confraternita, il quale è lanciato all'inseguimento di un misterioso individuo chiamato "l'uomo in nero".
Questo enigmatico figuro pare che sia un potentissimo stregone in grado, tra le altre cose, di resuscitare i morti, ma per Roland è di vitale importanza raggiungerlo in quanto solo lui può condurlo ad un luogo arcano e leggendario noto come Torre Nera.
E così, il pistolero si reca prima in un villaggio dove l'uomo in nero ha soggiornato tempo prima e dove ha lasciato un demone nel tentativo di farlo desistere dall'impresa, poi si mette sulle sue tracce attraverso uno sterminato deserto popolato da mutanti ed altre entità malvage. Qui, in una vecchia stazione di posta abbandonata, incontrerà un ragazzino di nome Jake che deciderà di seguire Roland fin sulle montagne che sorgono al termine di questa landa desolata, in una disperata caccia all'uomo (in nero).

RECENSIONE
Primo capitolo della serie della Torre Nera, L'ultimo cavaliere venne scritto da Stephen King quand'era ancora studente universitario, e si vede. Eccome se si vede.
Se da un lato infatti non posso non esaltarmi davanti ad un'ambientazione meravigliosa, in un perfetto stile spaghetti-western che, per quanto mi riguarda, risulta molto più intrigante di foreste nordiche popolate da elfi, draghi, troll ed altri elementi classici del fantasy, dall'altro devo ammettere che questo primo volume non mi ha affatto entusiasmato, anzi.
La trama appare confusa, disordinata e difficile da seguire, il ritmo troppo lento, e poi il linguaggio usato da King è qualcosa di esageratamente barocco ed ampolloso, tanto da far perdere spesso il filo del discorso. 
Qualche esempio? Ecco qua: "Una delle donne lo seguì con gli occhi strabuzzati ed il soggolo svolazzante". Io sono ignorante, e su questo non c'è dubbio, però mi spiegate che significa? Oppure c'è qualcuno che riesce a farmi capire com'è fatto un "sole filisteo"? E poi sostantivi ed attributi come cengia, natece, fitolacca, bruschino, cachinno... Una sequela di termini ed aggettivi astrusi e desueti che il povero traduttore (al quale va tutta la mia solidarietà) è stato costretto ad utilizzare per rendere come meglio poteva il lessico di un King che, seppur a tratti lascia intravedere lampi del genio narrativo che diverrà, qui appare uno scrittore ancora decisamente acerbo.
Dispiace molto, perchè L'ultimo cavaliere offre diversi spunti interessanti e, complice anche una struttura composta da numerosi flashback, riesce anche a solleticare la curiosità del lettore, peccato però che poi il giovane Stephen tenda a perdersi un po' troppo creando un effetto di piattezza e di monotonia generale che non facilita il compito a chi legge.
Eh va beh, non drammatizziamo, può capitare a tutti qualche piccolo passo falso, specialmente quando si è agli esordi, vedremo in seguito come si svilupperà questa saga. Spero solamente, e passatemi la battuta, che stavolta il buon giorno NON si veda dal mattino.

BF

Nella nostra libreria:
Stephen King
L'ultimo cavaliere (The Gunslinger)
ed. Sperling Paperback
224 pag.
traduzione di Tullio Dobner


 

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