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mercoledì 22 gennaio 2014

La nobile arte dell'insulto - Liang Shiqiu (1926)

"L'insulto può essere anche un modo per dare libero fiato ad un certo tipo di emozioni. Se dentro di sé montano emozioni di risentimento o di rabbia, a maggior ragione tale sfogo è ancora più indispensabile. Reprimendo costantemente il desiderio di insultare il prossimo, infatti, prima o poi la salute ne risente sviluppando malanni. Perciò che male ci sarà mai nel nutrire tale desiderio?"
Liang Shiqiu


RECENSIONE
Viviamo un periodo storico in cui ormai l'insulto è diventato parte del vivere quotidiano e tutti si offendono lasciandosi andare ad urla e schiamazzi a partire da squallidi salotti televisivi in cui l'insulto e la parolaccia vengono, neanche troppo velatamente, incoraggiati, fino ad arrivare alle aule del parlamento dove coloro che dovrebbero dare l'esempio ai cittadini danno il peggio di sè.
In questo crescente clima di caos e di maleducazione leggere un'opera che sprizza intelligenza e una sottile ed affililatissima ironia come La nobile arte dell'insulto risulta quasi terapeutico. 
Scritto di ritorno da un soggiorno ad Harvard da colui che tradusse in cinese gran parte dell'opera di William Shakespeare, questo volumetto (se togliamo la prefazione di Michele Serra ed una nota del curatore Gianluca Magi non si arriva alle cinquanta pagine) rappresenta prima di tutto, nonostante quello che si possa pensare leggendo il titolo, un grandissimo esempio di cultura.
Intanto perchè ci insegna che si può anche ingiuriare senza essere per forza maleducati o superare le soglie del buon gusto, concetto questo sempre più alieno a noi, ma anche perchè effettivamente uno dei principali precetti di questo testo si basa sul fatto che non tutti si meritano di essere insultati; al contrario, usare questa arte molto particolare nei confronti di una persona talmente rozza o dozzinale da non riuscire a cogliere le più piccole sfumature presenti in un determinato affronto sarebbe come dare in pasto ad un branco di porci del pregiatissimo caviale.
Volendo un po' banalizzare si può dire che c'è molta filosofia orientale in tutto ciò, però, pur non conoscendo io a fondo questo tipo di cultura, credo si possa affermare che effettivamente molti dei concetti espressi esposti nel libretto in questione siano talmente avulsi dalla nostra cultura di occidentali da risultare terribilmente affascinanti.
Lettura che consiglio vivamente a tutti sperando che possa farci riflettere su di un sempre maggiore involgarimento della società in cui viviamo (e il sottoscritto non rappresenta certo un'eccezione, anzi!) e magari ci insegni anche a contare fino a venti prima di coprire dei più turpi epiteti il nostro malcapitato interlocutore.
Per rendere più chiara l'idea dello stile usato e degli argomenti trattati, chiudo infine riportando quelli che sono i dieci capitoli (o comandamenti) di questo breve saggio che è stato anche ribattezzato, in maniera più che mai geniale ed appropriata, Le arti marziali della parola.

I    -  Conoscere se stessi, conoscere gli altri
II   -  Non insultare chi non è al nostro livello
III  -  Sapersi fermare al momento giusto
IV   -  Colpire di fianco, attaccare obliquamente
V    -  Contegno pacato
VI   -  Servirsi di espressioni e maniere eleganti
VII  -  Ritirarsi per avanzare
VIII -  Presupporre e stare in agguato
IX   -  Fare molto con pochi argomenti
X    -  Allearsi ai lontani per attaccare i vicini

BF

Nella nostra libreria:
Liang Shiqiu
La nobile arte dell'insulto (罵人的藝術 - Marendeyishu) 
ed. Einaudi
48 pag.
traduzione di Gianluca Magi



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