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martedì 7 gennaio 2014

C'è un cadavere in biblioteca - Agatha Christie (1942)

"<<Intendete dirmi [...] che c'è un cadavere in biblioteca? Nella mia biblioteca?>>
<<Forse, signore, gradireste accertarvene voi stesso.>>"
Il colonnello Bantry ed il suo maggiordomo


TRAMA
Perbacco, per una rispettabile coppia di coniugi inglesi non c'è niente di peggio che essere svegliati la mattina dalla cameriera con la notizia che una bionda sconosciuta è stata trovata morta nella biblioteca. Quando succede è piuttosto fastidioso, bisogna ammetterlo. E così, mentre il colonnello Bantry informa la polizia del delitto e fa partire le indagini ufficiali, a sua volta la moglie non perde tempo e chiama l'amica Miss Jane Marple, fiduciosa nella sua capacità di applicare situazioni di paese ai misteri del caso, che unita ad un profondo cinismo e mancanza di fiducia in ciò che viene detto dalla gente fino ad allora si è rivelata vincente nella soluzione di diversi misteri.
Riuscirà anche stavolta la cara vecchietta di St. Mary Mead a sbrogliare la matassa e scoprire chi sia l'assassino?

RECENSIONE
Anche questa volta Agatha Christie ce l'ha fatta: come sempre è riuscita a tessere un intreccio di personaggi, fatti ed antefatti per cui, per quanto io mi sia sforzata di far funzionare le mie "celluline grigie" (come direbbe Poirot) non sono riuscita a capire in anticipo chi fosse l'assassino, non con certezza almeno. E ci è riuscita per ben due volte.
Avevo già letto questo romanzo insieme agli altri due della raccolta un paio di anni fa, ma siccome ricordavo solamente a grandi linee la storia l'ho riletto recentemente, e per la seconda volta mi sono sentita gabbata dalla grandissima scrittrice britannica.
Del racconto in sé non voglio parlarne molto: lo stile è quello tipico della Christie, e se vi dicessi troppo rischierei di darvi indizi inavvertitamente, o ancora peggio vi priverei del gusto di scoprire leggendo non solo la storia, ma anche i personaggi, sempre caratterizzati in maniera impeccabile.
Ma è proprio lo stile dell'autrice che per me rimane meraviglioso: in barba a tutti i giallisti che negli ultimi anni sono spuntati come funghi, la Christie dà ai suoi libri un forte sapore di Earl Grey e di campagna inglese, ed i personaggi, che si possono dividere tra "vittoriani" e "post-vittoriani", sono delineati in modo magistrale, a dimostrazione che la Regina indiscussa del genere rimane sempre lei. I primi sono ovviamente quelli della tradizione, dalle maniere sempre posate e dalla filosofia che, in fondo, una tazza di buon té possa risolvere qualsiasi problema. A questa categoria appartiene ovviamente la vecchietta protagonista di molti romanzi, e sicuramente la coppia di coniugi nella cui biblioteca viene trovato il cadavere in questo caso specifico.
I post-vittoriani sono invece i giovani, coloro che guardano al futuro (tenendo sempre conto che parliamo di giovani e di futuro degli anni dal 1930 al 1976), come ad esempio il nipote di Miss Marple, Raymond West. L'unica eccezione a queste due categorie, in quanto non inglese, è il belga Hercule Poirot, naturalmente.
In questo modo l'autrice riesce a darci in ogni storia, oltre al racconto in sé, anche un piccolo spaccato non tanto dell'Inghilterra quanto degli inglesi dell'epoca, probabilmente non senza un velo di nostalgia da parte sua, rendendo il tutto ancora più deliziosamente intrigante.
Un libro insomma che consiglio a chi ama il genere, ideale da leggere magari durante le vacanze, quando si vuole distogliere la mente dai pensieri quotidiani; e cosa c'è di meglio di un buon delitto per riuscirci?


BW

Nella nostra libreria:
Agatha Christie
Dalla raccolta "I grandi casi di Miss Marple"
C'é un cadavere in biblioteca (The Body in the Library)
ed. Oscar Mondadori
168 di 634 pag.
traduzione di Alberto Tedeschi e Grazia Maria Griffini

 

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