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giovedì 13 febbraio 2014

Don Chisciotte - Miguel de Cervantes (1606)


"...ed è costei che gli parve adatta per conferirle il titolo di signora dei suoi pensieri; quindi, volendo darle un nome che non disdicesse al confronto del suo e che avesse aria signorile e principesca, la chiamò Dulcinea del Toboso, perchè era appunto nativa del Toboso, nome che gli parve armonioso, peregrino e significativo, come tutti quelli che aveva imposto a sè e alle sue cose."
Miguel de Cervantes Saavedra


TRAMA
Spagna, XVII secolo. Alonso Quijano è un nobile hidalgo cinquantenne grandissimo appassionato di letteratura cavalleresca, in particolare dei celebri poemi El Cid e L'Orlando furioso, e che versa in uno stato di forti ristrettezze economiche.
Ed è anche per sfuggire a queste preoccupazioni che egli si rintana sempre più spesso nelle amate letture, immedesimandosi nei propri eroi favoriti a tal punto da perdere la ragione ed a convincersi di essere veramente un cavaliere errante, votato a combattere i soprusi dei malvagi sui più deboli.
Decide così, tramite un complesso ragionamento, di chiamare il proprio destriero (in realtà una povera bestia denutrita e piena di acciacchi) Ronzinante, e di nominarsi egli stesso Don Chisciotte. Ma non essendo pienamente soddisfatto e, ricordando come il proprio idolo Amadigi di Gaula aveva aggiunto al nome d'arte anche il suo luogo d'origine, pensa di fare altrettanto chiamandosi così Don Chisciotte della Mancia.
A questo punto, lucidate le armi e preparato il cavallo, non gli rimane altro che trovare una gentil donzella alla quale donare il proprio cuore in quanto: "un cavaliere errante senza amore è come un albero senza foglie e frutti" e la scelta cade su di una giovane del posto, suo vecchio pallino.
La ragazza però, di nome Aldonza Lorenzo, è una semplice contadina e non ha nulla delle raffinate dame che popolano i romanzi, pertanto Don Chisciotte le attribuisce nella propria fantasia nobili natali e la ribattezza Dulcinea del Toboso.
Dopo aver infine arruolato come scudiero (con la promessa di farlo governatore di un'isola) un uomo sprovveduto ma ricco di senso pratico di nome Sancio Panza, Don Chisciotte parte così per un lungo viaggio in tutto il Paese, alla ricerca di avventure che possano mettere alla prova il proprio valore.
Ma purtroppo per lui, la Spagna del tempo è molto differente da ciò che aveva immaginato e le imprese epiche alle quali aveva sognato di partecipare, decisamente scarse.
Ancora una volta quindi, Don Chisciotte farà ricorso alla propria fantasia visionaria per proiettarsi in un mondo immaginario popolato da giganti, demoni ed ogni sorta di crudeli nemici da combattere e sconfiggere, per riportare la pace e far sì che la giustizia possa trionfare.

RECENSIONE
Feroce satira del mondo medievale e cavalleresco in genere, Don Chisciotte rappresenta ancora oggi una grandissima metafora: quella dell'uomo di nobili sentimenti ma profondamente ingenuo, il quale vede i propri ideali scontrarsi con la dura realtà quotidiana, ben diversa da quella dei romanzi.
Grandissimo classico della letteratura, l'opera di Cervantes punta molto sulla figura del protagonista, eroe comico suo malgrado, ma che nasconde una grande umanità. Tutti possono identificarsi in lui in quanto penso che ad ognuno di noi purtroppo sia capitato di dover subire delle forti disillusioni, così ecco che il romanzo strappa sì qualche risata, soprattutto all'inizio, ma verso la fine si fa decisamente amaro. 
Si dice anche che Cervantes, ex soldato che combattè addirittura nella storica Battaglia di Lepanto, intendesse con quest'opera aprire gli occhi ad un Paese, la Spagna, che veniva dal periodo più glorioso della propria storia, il cosiddetto Siglo de oro, ma che già allora iniziava a mostrare i segni del lento declino che l'avrebbe portata successivamente a perdere lo status di superpotenza dell'epoca.
Francamente non so dire molto di più su tutte le varie analisi che sono state fatte su questo celeberrimo testo, ma quello che posso umilmente fare è consigliarne la lettura a tutti, perchè si tratta di un romanzo bello e scorrevole ed è davvero difficile non sentirsi toccati in maniera intensa da una storia che, sebbene sia stata scritta ormai cinque secoli fa, presenta temi e riflessioni che si può veramente dire che non conoscano epoca.

BF

Nella nostra libreria:
Miguel de Cervantes
Don Chisciotte (El ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha)
ed. Einaudi Scuola
293 pag. 
traduzione di Donatella Ziliotto 


 





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